PARCO DEL MINCIO

Parco del Mincio
I lungolago davanti alla vastissima Reggia dei Gonzaga sono stati trasformati in aree verdi con zone di ristoro e con un percorso ciclopedonale che permette di raggiungere le frazioni di Lunetta, Cittadella (dove inizia la Mantova-Peschiera) e di Angeli in direzione di Grazie e di Rivalta con il suo Centro Parco e l’annesso museo etnologico, nel cuore delle valli del Mincio.
Le rive del lago Superiore, di Mezzo e Inferiore ospitano gli attracchi di compagnie di navigazione con cui effettuare suggestive escursioni e raggiungere aree di grande interesse naturalistico e tesori d’arte custoditi nelle città rivierasche che si incontrano durante il viaggio.
Dalla Valletta di Belfiore sul lago Superiore, con i suoi giardini verdi alle spalle della città, la riva offre il primo scorcio della “Riserva Naturale delle Valli del Mincio”, zona umida di importanza internazionale. Il Mincio tra Rivalta e il Borgo delle Grazie, poco prima di giungere a Mantova dove si allarga abbracciando l’intera città, si divide in mille rami formando un incanto naturalistico di paludi e canneti spontanei. E’ il regno di aironi, garzette, tarabusi, svassi e falchi di palude, nonché luogo di nutrimento e spesso di riproduzione per centinaia di specie animali. Per avere modo di incontrarli nella rigogliosa vegetazione acquatica di ibisco, di carice, di nannufaro, di ninfea bianca e di fiore di lotodalle estese e spettacolari fioriture di luglio e agosto, sono consigliate le escursioni proposte nella sezione “Le vie d’acqua“.
Tra il Mincio e il Po
A sud della città si fiancheggia sulla destra Bosco Virgiliano. Si sale sull’argine per scendere a precipizio in golena prima del Forte di Pietole. Superato il canale Paiolo, traccia del quarto lago che completava la cerchia d’acqua attorno a Mantova, si giunge a Pietole, nei cui pressi sorgeva l’antica Andes ove illustri studiosi affermano sia nato il poeta Virgilio. Si prosegue imboccando a sinistra la prima stradina asfaltata che porta a Bagnolo San Vito e da lì, risalendo sull’argine, a Governolo. Interessanti sono le costruzioni che hanno fatto di Governolo già dal 1198 una roccaforte della regolamentazione delle acque che cingevano Mantova. Poi si prende per Castelletto Borgo, scoprendo nelle possibili deviazioni antiche ville padronali di assoluto rilievo, e si prosegue per Cadé, Stradella e Fossamana. Superata la trafficata strada diretta a Porto Mantovano, si prosegue oltre il canale Diversivo Mincio. Si prende la ciclabile che porta al capoluogo e, raggiunta la Rocchetta di Sparafucile, poco prima del Ponte di San Giorgio si può godere di una delle panoramiche più belle e suggestive della città.


Tra il Po e L’Oglio
Si prende da Palazzo Tè la ciclabile in direzione di S.Silvestro. Giunti sulla Circonvallazione Sud avendo lasciato sulla sinistra due rondò, al semaforo, si prende sulla sinistra la ciclabile ricavata dalla strada vicinale Capilupia fino al cimitero di S.Silvestro. Oltrepassato l’incrocio ci si immette in una sinuosa stradina che porta tra i campi a Buscoldo e a Ronchi, attraversando a Serraglio il paleoalveo del Mincio. Si raggiunge Cesole, dove si svolta a sinistra per salire sull’argine dell’Oglio. Superba è la veduta del fiume in località Torre d’Oglio con il caratteristico ponte di chiatte. E’ facile veder volare stormi di anatre o innumerevoli aironi cinerini che solitari tornano a sera ai posatoi nei vasti e fitti pioppeti circostanti e le più rare garzette che immobili tendono infallibili agguati.
Seguendo l’argine sinistro del fiume, senza oltrepassare il ponte, si supera Scorzarolo. Poco prima l’Oglio si getta nel Po concedendo squarci di notevole fascino. La strada, ben asfaltata ma poco trafficata, porta a Borgoforte, con i resti delle sue fortificazioni che ne rivelano l’immemorabile vocazione strategica. Passando da Bagnolo San Vito, attraverso Motteggiana e San Benedetto Po si giunge a Boccadiganda. Da qui, scendendo in direzione di S.Cataldo e di Cappelletta, si arriva a Levata e a S.Silvestro, per riguadagnare la ciclabile per Mantova.